L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone, informa che la città di Frosinone riconosce due sistemi di rilevamento della qualità dell’aria: ARPA ed ANCLER. Le metodologie di rilevamento sono diverse: gravimetrica (pesatura delle polveri nelle 24 ore) per ARPA; scattering per ANCLER (conteggio ottico delle polveri momento per momento).

ARPA studia la variabilità dei valori sulle 24 ore, mentre ANCLER studia la variabilità della concentrazione delle polveri in ambito di ristretti intervalli temporali, a partire da tre minuti, consentendo in tal modo l’intercettazione dei picchi.

Ambedue i sistemi misurano la concentrazione media giornaliera di PM10 e PM 2,5, con significativa evidenza di sovrapponibilità dei valori tra i due sistemi, però ANCLER rileva anche le particelle PM1,più pericolose perché più piccole.

Le centraline ARPA sono NORMATE, ovvero sono conformi ad una regola comunitaria, che prevede solo la determinazione della media giornaliera. ANCLER non è normata, ma è LEGALE.

La legge riconosce non un unico metodo specifico di misurazione, anzi, favorisce ed incentiva la pluralità delle metodologie. Rispetto le parametrie studiate dai due sistemi si aggiungono competenze in più nella rilevazioni tecniche da parte di ANCLER, che con l’evidenziazione e lo studio dei picchi va oltre la possibilità di determinazione della sola media giornaliera di ARPA.

Nessuna possibilità di antagonismo, ma solo complementarietà e arricchimento di ANCLER rispetto ad Arpa.

Così si esprime, nel corso del consiglio comunale del 29/7/19, ARPA per voce dell’Ing.Cintoli responsabile tecnico per il Lazio: “utilissime le rilevazioni che vengono fatte con degli strumenti differenti rispetto ai nostri ..”

Sempre nella stessa sede, l’ing. Guglielmi, a ulteriore delucidazione, descrive le centraline a metodo scattering quali le ANCLER: “…opportunità non ufficiale ma sempre più diffuse in Europa”, precisando che :” le concentrazioni di picco…” (ovvero quelle registrate da ANCLER perché solo ANCLER abbiamo detto le determina:nota degli scriventi ) ”….sono una costante dei periodi da novembre a marzo” (nella nostra città : nota degli scriventi).

L’ARPA rivendica, a pieno diritto, l’Istituzionalità. Il Sindaco esprime il giusto e dovuto riconoscimento all’attività istituzionale dell’ARPA, ma al tempo stesso all’attività di terzi , (professionisti medici, che avendo fatto proprio il giuramento di Ippocrate, agiscono secondo scienza e coscienza ) verso i quali l’amministrazione si è rivolta per una scelta “ NON GIURIDICA, ma ETICA E MORALE”.

Cosa di più etico del gestire, nella correttezza degli intenti, la salute umana? E parliamo ora con soddisfazione di SCIENZA, altro parametro che ha indotto l’ adozione delle centraline ANCLER da parte dei medici: scienza in quanto porta contributi al sapere scientifico, fermo ancora, per la registrazione della qualità dell’aria, alla determinazione della media giornaliera. Semplicemente è impellente il bisogno di altri dati, che Arpa, seppure istituzione, non può fornire, perché ferma nella propria normativa. Quale la CONTRAPPOSIZIONE tra i due metodi Arpa ed Ancler : NESSUNA. A parità di periodo di misura di 24 ore le medie sono sovrapponibili, risultati pressoché uguali dell’INDICE DI NOCIVITA’ effettuato tramite la media giornaliera fatta a posteriori ad eventuale danno avvenuto. Ancler consente, invece, anche il rilievo dei picchi e la constatazione immediata della fenomenologia in atto, a tutela del DIRITTO ALL’INFORMAZIONE AMBIENTALE, in tempo reale e non dopo attesa di 24 ore. C’è un diritto all’informazione ambientale da parte di ogni cittadino, che deve conoscere, in tempo reale, i dati relativi la qualità dell’aria, in quali ore del giorno si verifichino picchi di inquinamento e/o altre criticità, onde poter scegliere la misura che si ritenga più idonea per la tutela della propria salute. QUALITA’dell’INFORMAZIONE nel caso MECORIS : ANCLER ha esclusivamente documentato e comunicato puntualmente per quattro giorni i picchi, gli orari di accadimento e le zone della città interessate dalla nube tossica; ARPA ha comunicato regolarmente la media giornaliera delle 24 ore rilevata dalle due centraline di Frosinone e da quella di Ceccano, fornendo il dato,come di norma, il giorno seguente . Ovvia e da sempre acquisita l’INCOMPARABILITA’ dei dati di picco di PM 10 ANCLER a rilevazione immediata, con i dati della concentrazione media giornaliera di PM 10 di ARPA.

Ma, nonostante la diversa significatività ,nel corso del Consiglio Comunale l’Ing.Cintoli, così recita: “ Colgo l’occasione per dire che una delle centraline di Frosinone, nel mese di gennaio, ha avuto un giorno in cui la MEDIA GIORNALIERA è stata 201mcg/m3 di PM 10, PIU’ O MENO SIMILE ai picchi che ci sono stati nei giorni dell’incendio della MECORIS….” L’Ing., ha praticamente lasciato intendere confrontabili i PICCHI (i famosi piselli) con le MEDIE a 24 ORE (le famose patate).

Quelle patate e piselli la cui inesatta comparazione è stata ad altri attribuita dallo stesso Ingegnere e definita, giustamente, “fuorviante” ai fini della comunicazione. Dire che la media giornaliera di 201 mcg/m3 aria del citato giorno di gennaio “è più o meno SIMILE ai picchi ..“ dell’incendio MECORIS, tranquillizza, ma erroneamente e pericolosamente. Se la media giornaliera ARPA del giorno di gennaio citato è stata 201 mcg/m3 di PM10, indiscutibilmente, per avere tale valore medio, si sono verificati , in qualche momento di quello stesso giorno, picchi molto molto elevati e, per forza di logica matematica, di gran lunga superiori a quelli registrati durante l’incendio MECORIS, altrimenti la media non sarebbe stata così alta e pari a 201mcg/m3 aria. Da qui l’ immediata considerazione della verosimile diversità di risultato sulla salute umana, prodotta dall’incendio MECORIS.

Infatti, questi innegabili picchi altissimi verificatisi a gennaio, non hanno mai determinato l’insorgenza di patologia da intossicazioni respiratorie, gastriche ed oculari, quali quelle riferite e lamentate da numerosissimi pazienti durante i picchi descritti da ANCLER in occasione dell’incendio MECORIS. Da segnalare, inoltre, l’aumento degli accessi in Pronto Soccorso durante la settimana dell’incendio rispetto la precedente per patologia respiratoria acuta. Quale la composizione qualitativa delle PM10 alzatesi durante i picchi dell’incendio MECORIS a spiegazione dell’accaduto? Mai si è vista gente, nelle strade, camminare munita di fazzoletti, mascherine e pezzi di carta a coprire naso e bocca, come accaduto nei giorni MECORIS anche in zone distanti dall’incendio,quali la Stazione Scalo.

Sicuramente non si è trattato di un evento paragonabile a Cernobyl, come giustamente ha precisato l’Ing.Cintoli, ma si è trattato di certo di un evento straordinario, con relativa fenomenologia macroscopica sia negli eventi fisici (odore acre,tanto pulviscolo a tipo nebbia grigiastra ecc.) che negli eventi patologici.

I medici fanno i conti con le malattie,con il disagio fisico e psichico delle persone e non con meri numeri e modelli matematici, medie giornaliere e giusta difesa di attributi istituzionali. Quindi o c’è stato il colpevole errore della gente a sentirsi ingiustificatamente male, oppure i numeri,ovvero le medie giornaliere normate cui si rifà l’ARPA, risultate normali per il periodo dell’incendio MECORIS, non esprimono parametro tranquillizzante rispetto il possibile danno alla salute umana immediato e futuro. Concetto rafforzato in Consiglio Comunale dal rappresentante dell’ARPA, quando rispondendo al Presidente dell’Ordine dei Medici dott. Cristofari, si è espressa come di seguito: “noi possiamo misurare e confrontare queste misure con una norma che NON è una norma legata al controllo di impianti o al controllo di un incendio, è una norma deputata a valutare la qualità dell’aria nella sua generalità e che quindi risente anche di questo”. In pratica l’impossibilità di agire per limiti di norma.

Fonte: Fonte: TG24.info 08/08/2019