
L’incendio presso l’Eureka di Piedimonte San Germano del 23 agosto che ha interessato la combustione di pneumatici e quello del giorno successivo a Cassino che ha distrutto una fabbrica di legnami, la LegniSud, deve riaprire il dibattito sul DIRITTO di ogni cittadino alla CONOSCENZA IMMEDIATA del rischio salute cui è soggetto in concomitanza del verificarsi di eventi inquinanti nefasti.
E’ diritto irrinunciabile e prioritario della collettività conoscere la situazione ambientale in cui vive momento per momento durante lo sviluppo di eventi inquinanti,allorché si impone, per il singolo, il diritto categorico ed ineluttabile di sapere quale il reale pericolo in quel momento per la salute. Diritto che dovrebbe essere affiancato dal dovere delle Istituzioni di informare nell’immediato i cittadini, a difesa della salute umana oltre che ambientale.
L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone Provincia si batte da anni per il riconoscimento di tale diritto. Diritto attualmente impossibile da garantire sia per la modalità della raccolta dei dati da parte dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) e del sequenziale risultato che ne deriva, caratterizzato dall’impossibilità di rilevare nell’imminente il rischio sulla salute dei cittadini, sia perché le Istituzioni tengono conto e fanno riferimento unicamente a tale limitativa metodica di misura. L’ARPA, secondo le regole dettate dalla normativa europea e nazionale (D.Lgs.115/10), utilizza un metodo di misura gravimetrico che fornisce esclusivamente il valore della media giornaliera della concentrazione degli inquinanti PM10 e PM 2,5 (Polveri sottili ) rilevati nelle 24 h precedenti la comunicazione del dato. Ciò significa che in caso di evento avverso, i valori delle medie giornaliere delle PM saranno disponibili solo il giorno successivo l’evento. La metodica di pesatura dei filtri indicata ed utilizzata dall’ARPA, la gravimetrica appunto, non consente di rendere conto dei valori di PM che momento per momento mutano definendo una diversa capacità patogena, ovvero la capacità di essere responsabili di malattia, proprio in funzione della concentrazione raggiunta in quel determinato momento.
Quale l’immenso limite per la salute dei cittadini?
La media giornaliera fornita da ARPA, costituisce un unicum che compatta tutti i valori delle concentrazioni delle PM registrate nelle 24 ore, poiché ingloba in un unico contenitore il rilievo delle concentrazioni minime ed innocue di PM unitamente al rilievo delle pericolose concentrazioni di innalzamento delle PM, i cosiddetti “picchi”, ovvero i responsabili delle patologie in acuto quali la cardiopatia ischemica, la crisi ipertensiva, l’ictus, la crisi d’asma , la crisi allergica… Il metodo ARPA spalma valori minimi innocui insieme a valori massimi pericolosi a realizzare una media globale delle 24 ore con valori finali spesso normali, cui segue, nella maggior parte dei casi, il giorno successivo, enunciazione sequenziale di aria pulita e respirabile, erroneamente considerata innocua sulla salute. In caso di incidente ambientale con rischio per la salute è indispensabile una comunicazione chiara, tempestiva e puntuale delle condizioni della qualità dell’aria.
Non è ammissibile che un cittadino non venga informato circa la pericolosità delle situazioni o ne venga a conoscenza parzialmente solo il giorno successivo. Condizione di pericolo che subisce involontariamente, con la ovvia conseguenza di non poter scegliere se allontanarsi o restare sul luogo, privo di possibilità alcuna di salvaguardia. Una condizione ancor più inammissibile alla luce di tutte le conoscenze ed evidenze sanitarie ormai da anni acquisite e validate,che riconoscono la necessità di individuare le concentrazioni del momento.
Tutti hanno a mente l’incendio Mecoris del giugno 2019 a Frosinone, giudicato non problematico per l’aria, non rappresentativo, non pericoloso, nel mentre, al contrario, durante l’incendio e durante i primi giorni soprattutto, si registravano malesseri multipli tra la gente e aumento degli accessi presso il Pronto Soccorso dello Spaziani da parte di soggetti fragili.
Quale la spiegazione?
I picchi molto elevati di PM 10 e PM 2,5 presenti nelle prime ore della mattina con valori cinque volte la norma. Nelle restanti ore del giorno, verosimilmente per azione dei venti, si registravano valori molto bassi, tanto che le medie a 24 ore risultavano uniformemente al di sotto della norma, come se la combustione di rifiuti, durata cinque giorni, non avesse prodotto inquinamento alcuno. Le alte concentrazioni di PM della mattina, i “picchi”, determinavano i corredi sintomatologici descritti, rilevati e confermati. Nel caso Mecoris tutte queste variazioni sono state rilevate con strumenti , posizionati per volere del Comune di Frosinone, che utilizzano la metodica del conteggio ottico delle polveri, “scattering”, in grado di misurare le concentrazioni di PM 10; PM2,5 e PM 1 in immediato e di trasmettere i dati all’istante, tale da rendere partecipe le persone in tempo reale delle condizione della qualità dell’aria.
L’utilizzo di questi sistemi di monitoraggio, insieme ad un efficace rete di diffusione dei dati, con informazioni rivolte direttamente ai cittadini e da loro concretamente utilizzabili, rappresenta una concreta attuazione del diritto all’informazione ambientale, ma soprattutto una reale possibilità di prevenzione e salvaguardia della condizione di salute. Questa la rivendicazione dell’Associazione Medici per l’Ambiente.
Dott.ssa Teresa Petricca – Responsabile Scientifica Associazione
Dott.ssa Marzia Armida – Presidente Associazione
Autore: Teresa Petricca
Fonte: Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente – 26 Agosto 2020