
Il presidente della Federazione: “In aumento i disturbi respiratori e le allergie, una volta non era così”
TORINO. Peggioramento dei malati cronici: cioè gli anziani, soprattutto se resi instabili da una o più patologie. Aumento dei disturbi respiratori, allergici, infiammatori: un campionario che in questi giorni è trasversale alle diverse fasce di età.
Aumentano i pazienti nei pronto soccorso, aumentano i piemontesi che bussano alla porta dei medici di base, la prima linea, in cerca di cure e consigli per trovare scampo a tosse persistente, allergie, bronchiti, polmoniti. Malanni diversi, un comune denominatore: lo smog, ormai più che un indiziato del peggioramento del contesto ambientale nel quale viviamo e lavoriamo tutti i giorni. «Un contesto che presupporrebbe politiche ampie e incisive su auto e riscaldamenti – commenta il dottor Roberto Venesia, presidente di Fimmg Piemonte, la Federazione dei medici generici, e medico egli stesso -. Una volta non era così. Per me venerdì è stato il giorno peggiore, con 170 pazienti. Mediamente in questi giorni gli accessi in studio sono aumentati del venti per cento».
«No, una volta non era così», ripete. E spiega il perchè: «Un tempo i casi erano più limitati, si parlava essenzialmente di fumatori e lavoratori impegnati in attività a rischio». Mentre ora è penalizzata tutta la popolazione adulta, «compresi coloro che non sono esposti a fattori di rischio diretti». E questo, altro dato sul quale riflettere, nonostante l’influenza non abbia ancora aperto le ostilità: «Per aumentare l’epidemia aumenta, ma a non siamo al picco». Nemmeno le temperature bastano a spiegare l’aumento delle situazioni problematiche: «Fa freddo, d’accordo, ma non così freddo».
Andando per sottrazione, non resta che lo smog. Preoccupa, in particolare, l’incremento delle polmoniti: anche tra i giovani. «Da fine ottobre ho già diagnosticato almeno sette-otto casi – spiega Venesia, medico dal 1981 e quindi con una indiscutibile esperienza -. Come ci si regola? Non sempre l’esame obiettivo (ndr: cioè la visita standard) è sufficiente. Quando occorre, mando il paziente a fare una lastra».
Assai di più le irritazioni delle vie aeree superiori e le manifestazioni allergiche, trattate dai medici con il ricorso ad un arsenale di decongestionanti, fluidificanti, antistaminici, sintomatici, antibiotici. «I consigli? Possibilmente anziani e bambini devono stare in casa o in luoghi protetti – premette Venesia -. E questo, anche se o smog non conosce barriere». Di sicuro, «è meglio evitare gli esercizi all’aria aperta: aumentano la ventilazione e quindi la filtrazione dell’aria da parte dei polmoni». Ancora: «Non esagerare con il riscaldamento, per evitare stress termici, e non lesinare sugli umidificatori. Vanno bene anche le vaschette sui termosifoni». Le mascherine servono? «Mah! Più che le mascherine servirebbero le maschere antigas…». —
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Autore: Giovambattista Martino
Fonte: La Stampa – 13/01/2020