Coronavirus e pm10 sono legati? Questa in sintesi l’ipotesi formulata dai medici per l’ambiente di Frosinone e provincia.

Proprio l’associazione fa notare infatti che il giorno 11 marzo “si contavano 21 pazienti contagiati, di cui sette ricoverati nel Reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale F. Spaziani di Frosinone, pari al 30% del totale. La media italiana, nello stesso giorno, era per i degenti in terapia intensiva rispetto i positivi, pari al 10% circa”.

Un primato negativo che secondo i medici “si somma a quello dell’inquinamento da polveri sottili, da cui forse il nuovo virus ricava anche un sostegno etiopatogenetico”. Caso o coincidenza?

È sempre l’associazione che fa notare che “la patologia COVID-19 ha finora interessato fortemente e prevalentemente in Europa la Pianura Padana, in Cina la Provincia di Hubei con alta espressione di mortalità in entrambe le regioni, che notoriamente presentano elevati valori di concentrazione di PM10 da troppo tempo.

La stessa condizione di inquinamento aereo che si ravvisa, ormai da oltre 20 anni, anche in Ciociaria. Insomma secondo i medici per l’ambiente la continua esposizione alle polveri sottili potrebbe aver debilitato l’eventuale paziente affetto da coronavirus che quindi sarebbe più esposto a contrarre il covid-19 e ad avere effetti più devastanti.

Autore: Medici Ambiente

Fonte: Frosinone Web – 13/03/2020