
Oggi si è discusso di un impianto di oltre 350 mila tonnellate annue di inerti, che si ha intenzione di realizzare a Patrica.
Una giornata dedicata ai rifiuti, c’è stato un convitato di pietra nella valle del Sacco, con lo svolgimento dell’assemblea Saf in cui si deciderà il destino dei rifiuti di Roma e la discussione sulla realizzazione dell’impianto di triturazione di inerti. Di seguito l’intervento dell’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente, volto a spiegare le conseguenze mediche e sanitarie scaturite da un simile impianto. Interstiziopatia polmonare, asma, artrite reumatoide, insufficienza renale, fibrosi polmonare e ipertensione, queste alcune malattie provocate dalle polveri di inerti. “Gli inerti sono i rifiuti che non subiscono particolare trasformazione fisica, chimica o biologica, sono i materiali di costruzione e demolizione (mattoni, mattonelle, ceramiche, vetri, sabbie e rocce).” I Medici di Famiglia facendo riferimento alla caduta delle Torri Gemelle e il concomitante abbattimento delle torri vicine, spiegano una delle cause di insorgenza delle intersiziopatie polmonari determinate dalla inalazione delle polveri di inerti liberatesi dal crollo. “Nei polmoni degli operatori di soccorso deceduti per causa di quanto inalato, sono stati rinvenuti nanotubi di carbonio, nanoparticelle da degradazione e frammentazione di inerti, gli stessi che possono liberarsi durante l’attività industriale di un trituratore di inerti. Tali microtubuli di carbonio sono responsabili di gravi malattie polmonari quali: pneumoconiosi, pleuropatie, adenocarcinomi polmonari e tumori pleurici a tipo mesotelioma. Ma la malattia più temibile che è stata correlata alla inalazione degli inerti, è l’interstiziopatia polmonare di cui la forma che si concretizza, corrisponde ad un quadro istologico, analogo alla fibrosi polmonare idiopatica.” Si tratta di una malattia estremamente grave, rapidamente evolutiva, scarsamente o non rispondente alle uniche terapie, peraltro solo individuate di recente. “ E’ una malattia mortale di gravità sovente maggiore di quella di un tumore. Malattia definita rara dal SSN e per la quale solo centri ultraspecialistici hanno possibilità di prescrizione della terapia. La rarità di questa malattia non trova corrispondenza nel nostro territorio, in cui sempre di più si contano persone malate, verosimilmente per il grave inquinamento atmosferico, che risulta essere per le evidenze scientifiche internazionali una delle cause e/o, concause di insorgenza e tutto ciò ancora in assenza del trituratore di inerti.”
“Le persone malate, di cui molte nella zona di Ferentino ed Anagni, non hanno possibilità di diagnosi e cura nei nostri centri sanitari, per i motivi sopradetti. Pertanto sarà inutile ricercare le diagnosi nei DRG ospedalieri. I pazienti che giungono all’osservazione vengono sistematicamente inviati presso i centri ultraspecialistici di Lazio, Campania e Nord Italia. Con l’attività del trituratore di inerti si realizzerebbe una condizione analoga a quella di New York, dove i ricercatori del dipartimento di epidemiologia e salute ambientale del Montefiore Medical Center, si sono accorti che chi è rimasto esposto per più tempo alle macerie del ground zero, lavorando attorno agli scheletri del World Trade Center, presenta un rischio triplicato di sviluppare malattie autoimmuni. In particolare, nello studio pubblicato sull’ultimo numero di Arthritis and Rheumatology, i disturbi con un’incidenza aumentata del 13% sono: lesioni degenerative articolari, insufficienza renale, fibrosi polmonare e ipertensione e sono soprattutto le donne ad essere colpite da artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, dermatomiosite, vasculite e sindrome di Sjogren. Il principale imputato è l’areosol della cosiddetta polvere WTC, dalle iniziali di World Trade Center: un particolato a base di cemento, fibra di vetro, silice, asbesto, piombo, idrocarburi aromatici policiclici oltre a furani, bifenili policlorurati e diossina che ben conosciamo dai tempi di Seveso. Nel breve termine hanno provocato disturbi come asma o reflusso gastroesofageo (l’asma, oltretutto, secondo il dipartimento epidemiologico della Regione Lazio, ha la più alta rappresentatività nella ASL di Frosinone per quanto riguarda l’età comprese tra 0 e 17 anni, cioè i nostri bambini e ragazzi), ma i danni attesi a lungo termine andranno attentamente verificati nel tempo. Prova ne sono i dati che stanno emergendo solo adesso!”
Fonte: Fonte: TG24.info 18/07/2019