Frosinone – Sforamenti da record a Ceccano, Cassino, Alatri, Frosinone e Ferentino. Nel capoluogo per lunedì prossimo si pensa al blocco totale del traffico

Polveri sottili fuori controllo in provincia di Frosinone con sforamenti continui nei centri in cui sono presenti le centraline di rilevamento e anche con medie preoccupanti. Ceccano, Frosinone Scalo e Cassino hanno totalizzato, ad oggi, 13 giornate di superamento dei limiti di legge del pm10 dal 1º gennaio e guidano a pari merito una poco edificante graduatoria che vede, poi, al secondo posto Alatri (12 sforamenti) seguita da Ferentino (10) e Frosinone viale Mazzini (9). A quota zero Anagni e Fontechiari.

Ma, come si diceva, a preoccupare sono le concentrazioni nell’aria di pm10: a Ceccano la statistica dice che la media è di 122 µg/m3 (quella massima individuata dalla normativa di settore è di 50 µg/m3), a Frosinone Scalo di 113, a Cassino di 112 e a Ferentino di 57. Che la situazione sia preoccupante è testimoniato anche da quanto avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì scorsi nel capoluogo.

«La scorsa notte (quella tra il 13 e il 14 gennaio, ndr) – ha scritto sul proprio profilo Facebook la dottoressa Teresa Petricca dell’Associazione dei Medici di Famiglia per l’Ambiente – i valori di pm10, alle 3, segnalati dalla centralina Ancler di viale dell’America Latina, risultavano pari a 270 µg/m3. Alle 7, la stessa centralina segnalava 197 di pm10 e 169 di pm2,5. I valori citati della notte e del mattino, estremamente alti, sono risultati e risultano essere i peggiori in rapporto a tutte le altre zone di Frosinone sottoposte a monitoraggio continuo. Dati che esprimono preoccupazione, posto che il traffico, durante le ore notturne considerate, è pressoché nullo e che viale dell’America Latina registra una densità abitativa nettamente inferiore ad altre aree cittadine, con ovvio minor numero di riscaldamenti. Riscaldamenti che, peraltro, durante le ore registrate, di solito sono spenti o lavorano a bassi regimi. Mentre l’aria nella trascorsa notte presentava caratteristica acre ed irritativa con netta percezione di disagio e nessuna accensione di fuochi che risultava alla vista, veniva considerata la suggestiva spiegazione di sinistre emissioni di fabbriche, magari incanalate per effetto di correnti locali. D’altro canto, quali altre ragioni plausibili escluso il traffico ed il riscaldamento? Non è mistero per nessuno, che colonne di fumo denso e continuativo, caratterizzino tutta la zona a ridosso dell’autostrada con significativa evidenza durante la notte e nelle prime ore del mattino. In questo mese di gennaio si stanno registrando valori di estrema preoccupazione, che richiedono interventi superiori, concreti e straordinari da parte delle istituzioni centrali e degli organi di controllo tutti. Non può un singolo comune arginare, oltre certi limiti,una fenomenologia così intensa e così seria. Forse la gravità della situazione richiederebbe un intervento di ordine superiore per la presa in carico di una situazione degenerata e sfuggita di mano ad una nomenclatura provinciale risultata non all’altezza e non idonea, da sempre, se si giudicano i risultati ottenuti».

Nei giorni scorsi è stato convocato dall’amministrazione provinciale un tavolo di coordinamento per le azioni comuni da intraprendere in materia di interventi sulla qualità dell’aria con i Comuni di fascia A. Venerdì prossimo alle 15, al fine di coordinare azioni e misure da porre in essere in maniera congiunta per contrastare il preoccupante fenomeno dell’inquina mento atmosferico, al tavolo siederanno i rappresentanti dei Comuni di Frosinone, Cassino, Sora, Alatri, Anagni, Ceccano e Ferentino, quelli, cioè, che presentano maggiori criticità in tema di qualità dell’aria per interventi e progetti di contrasto all’inquinamento atmosferico. L’obiettivo è quello di pianificare una programmazione più efficace per combattere quanto possibile i fenomeni.

Intanto, il Comune di Frosinone, se non dovesse esserci un allentamento della morsa del pm10, per lunedì prossimo potrebbe stabilire una giornata ecologica con blocco totale della circolazione dalle 8 alle 18.

Una misura, certamente non risolutiva, ma che potrebbe portare qualche beneficio, se si considera che, nella scorsa domenica ecologica, si è verificato grazie alla rete di monitoraggio Ancler voluta dall’amministrazione Ottaviani, che, durante le ore di blocco, i valori di polveri sottili sono scesi sotto i limiti di legge per poi schizzare di nuovo oltre le soglie tollerate dopo le 18, una volta terminato il blocco.

I medici di famiglia hanno fatto sapere, poi, tramite il coordinatore Giovambattista Martino «che alla Villa Comunale i valori di picco delle pm si registrano di solito tra le ore 20 e le 21. Nel mese di gennaio, esclusi i giorni 5 e 6 in cui si sono avuti ovunque valori bassissimi di pm, in tutti gli altri giorni sono stati registrati valori di picco di media oraria molto alti, sempre superiori a 250 µg/m3 di pm10. Unica eccezione il 12 gennaio in cui il picco della media oraria delle pm10 è stato inferiore a 250 µg/m3, il più basso da inizio anno. Un incontrovertibile dato di fatto: domenica 12 gennaio c’era il blocco delle auto e la Villa Comunale era interessata dalla chiusura del traffico. Per una migliore comprensione e valutazione si riportano i valori della media oraria alle ore 21 delle pm2,5 nei due giorni immediatamente precedenti ed in quelli immediatamente successivi rispetto il blocco del traffico espressi in µg/m3: 10 gennaio=300; 11 gennaio=269; 12 gennaio=219; 13 gennaio=258; 14 gennaio=307. Identica situazione alla Pietrobono (Scalo), anche qui il 12 gennaio c’è stato il picco della media oraria più basso di tutto il mese, sempre escluso il 5 e 6 gennaio. Una constatazione da considerare con molta, molta attenzione che deve assolutamente far riflettere. La riduzione delle pm rappresenta la certezza di non insorgenza di malattie. Malattie molto gravi, spesso mortali.

Autore: Giovambattista Martino

Fonte: Ciociaria Oggi – 16/01/2020