Background

L’inquinamento atmosferico è stato, da tempo, indagato quale fattore di rischio per l’insorgenza di malattie neoplastiche, dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. Ad oggi, sempre maggiori evidenze emergono sulla correlazione tra inquinamento atmosferico e malattie dell’apparato cardiocircolatorio, tanto da indurre l’American Heart Association a pubblicare, nel 2004, un’ampia messa a punto del problema nella quale veniva identificato come un significativo fattore emergente di rischio cardiovascolare.

A partire dalla fine degli anni 90, sono stati condotti studi che hanno dimostrato l’associazione tra incremento delle polveri sottili (PM10 e PM2,5) e incremento delle patologie cardiovascolari (Harvard and six cities NEJM 1993).

Le polveri sottili sono particelle immesse nell’atmosfera che derivano da fenomeni di combustione (motori delle automobili, camini, fabbriche, ecc.) di solito prodotte da attività antropica. La definizione di PM10 e PM2,5 si basa sul diametro della particella (10 e 2,5 micron). Questi elementi corpuscolati una volta immessi in atmosfera, vengono inalati e passano attraverso la trachea, le diramazioni polmonari, fino a passare la barriera alveolo capillare e diffondersi nel circolo sanguigno. Da qui raggiungono, nel giro di pochi minuti, tutti gli organi tra cui il cuore. E’ ormai provato che la presenza delle polveri sottili all’interno delle coronarie, determina una reazione infiammatoria con attivazione dei fattori della coagulazione e successiva formazione di trombi. Il trombo occludente la coronaria, determinerà un infarto.

Dallo Studio Escape, European Study of Cohorts for Air Polluction Effects, che ha arruolato 100166 persone provenienti da 7 Paesi europei, senza precedenti anamnestici di malattia coronarica dal 1997 al 2007 e seguito per 11,5 anni, è emerso che per ogni incremento di 5 μg/m³ della media annuale di PM2,5, c’è un rischio aumentato del 13% che si verifichino eventi coronarici acuti; per ogni incremento di 10 μg/m³ della media annuale di PM10, c’è un rischio aumentato del 12% che si verifichino eventi coronarici acuti.

La revisione della letteratura evidenzia, in maniera inequivocabile, un’associazione tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico (sia di breve durata che cronica) e l’insorgenza di malattie cardiovascolari, con particolare riguardo alla cardiopatia ischemica.

E’ per tali motivi che, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha incluso l’inquinamento ambientale tra le prime 10 cause di mortalità prevenibile.

Premessa

La città di Frosinone è nota da anni per le concentrazioni di particolato superiori ai limiti di legge, raggiungendo nei periodi invernali, anche valori giornalieri 5 volte più alti rispetto a quelli consentiti dai limiti di legge (PM10: 50 μg/m³ stato italiano – 25 μg/m³ OMS; PM2,5: 25 μg/m³ stato italiano – 10 μg/m³ OMS). Oltretutto, lo stesso capoluogo, è collocato nella Valle del Sacco, ossia quel territorio che si estende tra la provincia di Roma e Frosinone, dichiarato SIN (Sito di Interesse Nazionale) a rappresentare, alla stregua della Terra dei Fuochi o di Taranto, zona fortemente pericolosa per la salute. Ad aggravare la già compromessa situazione dell’inquinamento aereo, inoltre, la caratteristica oreogeografica di “conca” che non permette dispersione degli inquinanti presenti nell’aria favorendone, altresì, il ristagno.

STUDIO OSSERVAZIONALE

Tipologia dello studio.

Abbiamo inteso studiare l’incidenza degli eventi di CARDIOPATIA ISCHEMICA ACUTA nella città di Frosinone relativa due periodi successivamente posti a confronto:

  • I periodo: 1 Ottobre 2019 – 30 Novembre 2019

  • II periodo: 1 Ottobre 2020 – 30 Novembre 2020.

La patologia ischemica acuta studiata ha riguardato l’ IMA (Infarto Miocardico Acuto, stemi e n-stemi) e l’Angina instabile (sindrome coronarica intermedia).

Lo studio è stato elaborato dalle dottoresse Cristina Volponi (cardiologo) e Teresa Petricca (pneumologo), responsabili scientifici dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia, rispettivamente per la cardiologia e la pneumologia.

Materiali e Metodi.

Studio retrospettivo sull’incidenza degli eventi ischemici acuti nella città di Frosinone, in rapporto ai valori medi giornalieri di concentrazione delle polveri sottili PM2,5, rilevate dalle centraline ANCLER locate nelle zone corrispondenti a quelle degli eventi patologici.

E’ stato utilizzato il sistema ospedaliero GIPSE dell’Ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone (centro HUB di riferimento per le sindromi coronariche acute dell’intera Provincia) per la ricerca dei pazienti residenti nella città ammessi al Pronto Soccorso con diagnosi di sindrome coronarica acuta nel periodo 1 Ottobre 2019 – 30 Novembre 2019 e 1 Ottobre 2020 – 30 Novembre 2020, introducendo come elementi di ricerca: Stemi, Nstemi, Angina Instabile.

Sono stati acquisiti i dati relativi le medie giornaliere ed i picchi di PM2,5 rilevati dalle centraline ANCLER, dislocate in diverse zone del capoluogo, nel periodo di osservazione. La modalità di misurazione del PM del terminale ANCLER si basa sul fenomeno fisico della “dispersione”, in base al quale l’aria diffonde un fascio di luce a seconda delle particelle in essa contenute. Modulando opportunamente questo fascio di luce, un apposito sensore è in grado di determinare in tempo reale la quantità e la dimensione delle particelle contenute nell’aria.

Frosinone è stata quindi suddivisa idealmente in 11 zone di osservazione (numero delle centraline ANCLER presenti sul territorio) di cui 6 appartenenti alla “zona Bassa” e 5 alla “zona Alta” della città.

Gli accedenti al Pronto Soccorso sono stati a loro volta collocati in funzione della distanza, calcolata in linea d’aria, dell’indirizzo di domicilio rispetto la centralina ANCLER più vicina.

CENTRALINE ANCLER PRESENTI NELLA CITTA’ DI FROSINONE:

  1. AMAFP-FR-09: via Casale Ricci, 7 (zona Bassa)

  2. CFR-M-NEVE-03: S.S. 155 per Fiuggi (zona Bassa)

  3. AMAFP-FR-07: viale Madrid, 55 (zona Bassa)

  4. CFR-VILLA-06: via Casilina Nord, 38 (zona Bassa)

  5. CFR-PIETROBONO-08: via Giacomo Puccini, 99 (zona Bassa)

  6. CFR-C- LAZIO-05: via Corso Lazio, 18 (zona Bassa)

  7. BPC-FR-05: via Corso Lazio, 24 (zona Bassa)

  8. CFR-F-CALVOSA-04: via Fonte Corina, 22 (zona Alta)

  9. CFR-DELUCA-07: viale America Latina, 165 (zona Alta)

  10. AMAFP-FR-08: via Fosse Ardeatine, 101 (zona Alta)

  11. BPC-FR-06: via XX Settembre, 10 (zona Alta)

Obiettivo.

Valutare la diversa incidenza nei 2 differenti periodi relativi i mesi Ottobre e Novembre degli anni 2019-2020 e successivo confronto.

Le due forme considerate di cardiopatia ischemica, IMA ed Angina instabile acuta, ha comportato il ricovero dei pazienti presso la U.O.C. di Cardiologia dell’ Ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, nei due periodi considerati.

I periodo: 1 Ottobre 2019 – 30 Novembre 2019

PAZIENTI UOMINI

DATA EVENTO

TIPOLOGIA DI EVENTO CARDIACO

ETA’

INDIRIZZO DI RESIDENZA

CENTRALINA DI RIFERIMENTO

MEDIA GIORNALIERA DI PM2,5

PICCHI DI PM2,5

1

02/10/2019

ANG. INST.

62

VIA CORONI

8*

(A)

15 μg/m³

ORE 10:00: 32,43 μg/m³

2

16/10/2019

IMA

72

VIA SAN MARTINO

10*

(A)

9,14 μg/m³

ORE 06:00: 26,96 μg/m³

3

30/10/2019

IMA

85

VIALE GRECIA

5*

(B)

41,14 μg/m³

ORE 07:00:
56 μg/m³ (TUTTA LA NOTTE > 40 μg/m³)

4

14/11/2019

ANG. INST.

50

VIA PLATONE

5*

(B)

50,28 μg/m³

ORE 19:00: 58 μg/m³

ORE 21:00: 83 μg/m³

ORE 02:00: 62 μg/m³

5

18/11/2019

IMA

80

CORSO LAZIO

6*

(B)

23,77 μg/m³

ORE 01:00: 38 μg/m³

ORE 03:00: 38,48 μg/m³

ORE 07:00: 34 μg/m³

PAZIENTI DONNE

DATA EVENTO

TIPOLOGIA DI EVENTO

ETA’

INDIRIZZO

CENTRALINA DI RIFERIMENTO

MEDIA GIORNALIERA DI PM2,5

PICCHI DI PM2,5

1

30/10/2019

IMA

71

VIA CECCANO

9*

(A)

42,30 μg/m³

* il numero e la lettera presenti nella tabella relativa la centralina ANCLER, fanno riferimento rispettivamente alla numerazione dell’elenco stilato nel paragrafo “Materiale e Metodi” per l’identificazione della centralina e alla relativa zonizzazione della stessa dove (A) sta per zona alta della città e (B) zona Bassa

Nel periodo 1 Ottobre 2019 – 30 Novembre 2019, sono stati ricoverati 6 (sei) pazienti di cui 5 (cinque) di sesso maschile, di età media 70, e 1 (uno) di sesso femminile, di età pari a 71 anni.

Nei pazienti complessivamente considerati, maschi e femmine, la patologia ischemica si è così distribuita:

  • 4 (quattro) pazienti IMA

  • 2 (due) pazienti Angina Instabile (sindrome coronarica intermedia).

Rispetto i 4 casi di Infarto Miocardico Acuto (IMA), in 2 casi la media giornaliera della concentrazione delle PM2,5 nel giorno di occorrimento dell’evento e rispetto la centralina zonale di rilevamento, è risultata nettamente superiore a quanto istituzionalmente ammesso (PM2,5 pari a 41,14 mcg/m³ e 43,45 mcg/m³ rispettivamente) e ancor più significativamente aumentate rispetto i valori ammessi dall’OMS per le PM2,5: 10 mcg/m³.

In 2 casi i valori di Pm2,5 si sono attestati nella media giornaliera istituzionale ma non OMS.

In 1 caso, peraltro, pur essendo normale la media giornaliera istituzionale, in quello stesso giorno, si sono verificati picchi di concentrazione pari a 38 mcg/m³ alle ore 01:00, 38,48 mcg/m³ alle ore 03:00, 34 mcg/m³ alle ore 07:00, ben oltre superiori l’atteso di normalità anche rispetto i valori istituzionali.

Anche 1 caso di Angina Instabile si è innescato nell’ambito di una concentrazione di PM2,5 media giornaliera alta: 50,28 mcg/m³ accompagnata da frequenti picchi con valori da 58 a 83 mcg/m³.

1 caso di Angina Instabile si è innescato nell’ambito di una media istituzionale nella norma ma nell’ambito di una media OMS sicuramente superiore all’ammesso.

Conclusioni

Gli eventi acuti di cardiopatia ischemica (IMA + Angina Instabile) per un totale di 6 pazienti, si sono realizzati 3 nella parte bassa di Frosinone e 3 nella parte Alta, per una percentuale del 50% rispettivamente.

II periodo: 1 Ottobre 2020 – 30 Novembre 2020

PAZIENTI UOMINI

DATA EVENTO

TIPOLOGIA DI EVENTO

ETA’

INDIRIZZO

CENTRALINA DI RIFERIMENTO

MEDIA GIORNALIERA DI PM2,5

PICCHI DI PM2,5

1

23/10/2020

ANG. INST.

65

VIA VADO DEL TUFO

3*

(B)

23,81 μg/m³

ORE 08:00: 25,50 μg/m³

ORE 21:00: 60,58 μg/m³

2

27/10/2020

IMA

41

VIA DELLE ACACIE

9*

(A)

13,56 μg/m³

ORE 21:00: 50,52 μg/m³

3

05/11/2020

ANG. INST.

50

VIA CLAUDIO MONTEVERDI

5*

(B)

85,34 μg/m³

ORE 03:00: 102,87 μg/m³ ORE 06:00: 88,87 μg/m³ ORE 10:00: 86,09 μg/m³ ORE 21:00: 147 μg/m³ ORE 23:00: 154 μg/m³

4

12/11/2020

ANG. INST.

54

CORSO FRANCIA

3*

(B)

77,02 μg/m³

ORE 02:00: 117 μg/m³ ORE 06:00:
58 μg/m³
ORE 22:00: 138,43 μg/m³

5

24/11/2020

IMA

55

VIA FOSSE ARDEATINE

10*

(A)

25,76 μg/m³

ORE 01:00: 36,58 μg/m³ ORE 10:00: 35 μg/m³ ORE 17:00: 48,96 μg/m³

6

24/11/2020

IMA

97

VIA LAGO DI COMO

4*

(B)

67,47 μg/m³

ORE 03:00: 94,50 μg/m³ ORE 10:00: 48,67 μg/m³ ORE 17:00: 102,58 μg/m³ ORE 22:00:
98 μg/m³

7

27/11/2020

ANG. INST.

66

VIA CECILIA METELLA

2*

(B)

105 μg/m³

ORE 02:00: 129,08 μg/m³ ORE 05:00: 96,83 μg/m³ ORE 09:00: 103,25 μg/m³ ORE 18:00: 205,50 μg/m³ ORE 22:00: 185,75 μg/m³

PAZIENTI DONNE

DATA EVENTO

TIPOLOGIA DI EVENTO

ETA’

INDIRIZZO

CENTRALINA DI RIFERIMENTO

MEDIA GIORNALIERA DI PM2,5

PICCHI DI PM2,5

1

01/10/2020

IMA

74

S.S. 155 PER FIUGGI

2*

(B)

11,37 μg/m³

ORE 21:00: 26,75 μg/m³ ORE 23:00: 33,17 μg/m³

2

08/10/2020

ANG. INST.

46

VIA MANIANO

10*

(A)

7,74 μg/m³

3

25/11/2020

IMA

83

CORSO FRANCIA

3*

(B)

58,53 μg/m³

ORE 03:00: 68,61 μg/m³ ORE 08:00: 45,04 μg/m³ ORE 20:00: 128,74 μg/m³ ORE 23:00: 143,96 μg/m³

* il numero e la lettera presenti nella tabella relativa la centralina ANCLER, fanno riferimento rispettivamente alla numerazione dell’elenco stilato nel paragrafo “Materiale e Metodi” per l’identificazione della centralina e alla relativa zonizzazione della stessa dove (A) sta per zona alta della città e (B) zona Bassa

Nel periodo 1 Ottobre 2020 – 30 Novembre 2020, sono stati ricoverati 10 (dieci) pazienti di cui 7 (sette) di sesso maschile, di età media 61, e 3 (tre) di sesso femminile, di età media a 68 anni.

Nei pazienti complessivamente considerati, maschi e femmine, la patologia ischemica si è così distribuita:

  • 5 (cinque) pazienti IMA

  • 5 (cinque) pazienti Angina Instabile (sindrome coronarica intermedia).

In 3 casi di IMA, la media giornaliera della concentrazione delle PM2,5 nel giorno di occorrimento dell’evento cardiaco acuto rispetto la centralina zonale di rilevamento, è risultata nettamente superiore a quanto istituzionalmente ammesso (PM2,5: 25,76 mcg/m³; 67,47 mcg/m³; 58,58 mcg/m³ rispettivamente) e ancor più significativamente aumentata rispetto i valori ammessi dall’OMS: 10 mcg/m³.

In 2 casi i valori di PM2,5 si sono attestati nella media giornaliera istituzionale ma non nei valori raccomandati dall’OMS.

Anche 3 casi di Angina Instabile, si sono innescati nell’ambito di concentrazioni di medie giornaliere di PM2,5 alte (85,34 mcg/m³; 77,02 mcg/m³, 105 mcg/m³ rispettivamente).

1 caso di Angina Instabile si è innescato nell’ambito di una media istituzionale nella norma, risultando però nell’ambito di una media OMS sicuramente superiore all’ammesso.

1 caso di Angina Instabile si è innescato in un ambito di normalità della concentrazione di PM2,5.

Conclusioni

7 degli eventi acuti di cardiopatia ischemica (IMA + Angina Instabile) su 10, pari al 70%, si sono realizzati nella parte bassa della città.

CONCLUSIONI FINALI

  • Nel periodo di osservazione 1 Ottobre – 30 Novembre 2020, gli eventi di cardiopatia ischemica acuta sono aumentati del 67% rispetto ad analogo periodo riferito all’anno 2019.

  • L’anno 2020 ha registrato un abbassamento dell’età media di insorgenza degli eventi ischemici acuti rispetto all’anno 2019 passando da 70 anni a 63 anni.

  • Nell’anno 2020, gli eventi acuti hanno interessato prevalentemente la parte bassa della città: 50% nel 2019, 70% nel 2020.

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