Dopo 30 giorni dalla comunicazione inoltrata in data 19 gennaio 2020 alla Direzione Generale della Asl di Frosinone in merito gli elevati e anomali valori di concentrazione di polveri sottili, rilevati durante le ore notturne e da più tempo in Frosinone in via America Latina e via Puccini, con accertata persistenza durante le ore in cui scolari ed alunni, al mattino, accedono alle proprie scuole, vista ln mancanza di qualsivoglia riscontro e soprattutto la persistenza della pericolosa fenomenologia, l’Associazione Medici per l’Ambiente ha trasmesso una ulteriore comunicazione alla Asl indirizzata al Direttore Generale, Dott. Stefano Lorusso di cui ai allega il testo.

L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone, in mancanza di riscontri ed in assenza di risposte, sollecita quanto già in precedenza espresso nella comunicazione del 19 gennaio 2020 inoltrata alla Direzione Generale della ASL di Frosinone, in cui si segnalavano in Via America Latina ed in via Puccini concentrazioni elevate di polveri sottili (PM 10) di gran lunga oltre i limiti di legge, si elencavano i valori dei picchi, l’ora di rilevazione e, considerato l’aspetto squisitamente sanitario del fenomeno, si investiva la ASL di quanto in essere chiedendo quali le iniziative attuate e/o programmate dall’Azienda Sanitaria secondo l’art.7-bis e seguenti del Dlgs 502 del 30 dicembre 1992 e s.m.i.

Per maggior esplicitazione si rappresentano i valori di PM 2,5 dell’ultima decade di gennaio e dei primi quindici giorni di febbraio, registrati dalle centraline Ancler, installate dal Comune di Frosinone per il rilevamento delle polveri sottili, site in Via America Latina (Plesso scolastico ‘I. De Luca’) e Via Puccini (Plesso scolastico ‘Pietrobono’).

Si riportano le concentrazioni delle ore 8:00 che coincidono con la presenza degli alunni in entrambi i plessi. Per le PM 2,5 la norma in Italia ammette una media annua massima di 25 mcg/m3, mentre l’OMS pone il limite a 10 mcg/m3. Si riportano le PM 2,5 in quanto presentano una capacità patogenetica maggiore rispetto quella delle PM 10 e sono correlate in maniera specifica alla insorgenza delle malattie, quindi più significative delle PM 10 per gli aspetti medici e sanitari. Si segnale che in contemporanea, il 10 febbraio, l’ARPA ha comunicato che a Frosinone Scalo per le PM 10 si sono superati i 35 giorni ammessi in un anno per lo sforamento oltre i 50mcg/m3 della media a 24 ore.

Secondo la letteratura scientifica internazionale tali valori rappresentano un elevato rischio di sviluppo di patologie. Se il rapporto causa effetto è valido a tutte le latitudini e matematicamente calcolato in funzione dell’innalzamento delle concentrazioni delle polveri sottili ed in particolare di quelle più pericolose, ovvero le PM 2,5, non comprendiamo la mancata presa d’atto e la non valutazione della pericolosità di tali assunti da parte degli organi sanitari, che noi, in quanto medici, continuiamo ad informare ed a cercare di coinvolgere.

Autore: Medici Ambiente

Fonte: Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente – 19/02/2020